giovedì 30 giugno 2016

Il "misericordismo" è moralismo - Editoriale di "Radicati nella fede", Luglio 2016.



IL "MISERICORDISMO" 
E' MORALISMO

Pubblichiamo l'editoriale di Luglio 2016


IL "MISERICORDISMO" E' MORALISMO
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno IX n° 7 - Luglio 2016

  Il “Misericordismo” tanto in voga è pur sempre moralismo.

  Lo vedete tutti, va di moda presentare la Chiesa Cattolica come colei che perdona sempre, che accoglie senza giudicare. Chi vuol star dentro al nuovo corso della chiesa ammodernata ormai deve presentarsi così. Sono tanti i pastori nella Chiesa che non osano pronunciare nemmeno più una condanna riguardo al peccato – a meno che questa condanna non segua i dettami della cultura laicista dominante – e che si riprogrammano come silenti misericordisti; e sotto questo misericordismo sembrano benedire i peccati più orrendi che diventano libertà civili.

  Questo misericordismo è un triste moralismo; fa parte di quella “sbandata cattolica” che porta la Chiesa ad interessarsi solo della morale, dimenticando quasi del tutto le verità di fede.

  Certo che la morale è importante, ci mancherebbe altro!, ma se la morale non parte dal dogma, da Dio insomma, finisce per trasformarsi in una triste “istruzione per l'uso”.

  Sul subito una Chiesa così, che invece di parlare di Dio si dilunga in estenuanti pronunciamenti riguardo alla società e alle sue regole, sembra piacere agli uomini del tempo; sembra piacere a quelli - e sono tanti - che, non interessati alle cose di Dio per loro troppo lontane, hanno bisogno di una chiesa “utile” nell'immediato agli uomini e alle loro faccende.

  E sul subito una chiesa così sembra far comodo anche agli uomini di Chiesa che, gettandosi a capofitto nei dibattiti sui “valori”, sperano di rioccupare quel posto perso nella società moderna, agnostica e atea. Così troppi Pastori si sono trasformati in moderni agenti di morale; e, con il corollario del “misericordismo”, tentano disperatamente di essere simpatici nella loro ritrovata utilità sociale.

  Che inganno pensare che la morale interessi più di Dio! Che inganno pensare che una morale umana abbia qualche attrattiva, se non è legata a Dio!

  Si tratta di una situazione penosissima, che crea un clima asfissiante: una chiesa apparentemente più “pratica” perché immersa nell'attualità, che si rivela subito ripetitiva e inutile, perché abbandona l'uomo nella solitudine senza Dio.

  Questo “misericordismo”, tutto interno al moralismo, è uno dei frutti più oscuri del Naturalismo: la Chiesa, non parlando più di Dio, della Rivelazione, della vita soprannaturale, della grazia santificante, si attarda appunto in una morale che pare fatta di “istruzioni per l'uso”.

  Ma cosa deve fare allora la Chiesa?
  Deve indicare Dio.

  Deve indicare Dio agli uomini, deve indicare il miracolo della grazia che viene da Cristo, che, unica, può cambiare i cuori e rendere forti le volontà nell'obbedire a tutta la legge di Dio.

  La grande pedagogia cristiana, quella dei santi di 2000 anni di cristianesimo, quella della grande Tradizione cattolica, ha sempre fatto così: ha insegnato Dio e poi ha chiesto una morale corrispondente alla santità di Dio.

  Invece una chiesa ammodernata, tutta incentrata sull'uomo, non può più fare questo. È una chiesa che ha perso il suo centro divino e che deve riempire il suo terribile vuoto attardandosi nella morale; e questa morale senza Dio, questa chiesa moderna, la deve abbassare sempre di più, perché sia praticabile con i soli mezzi umani.

  Il “misericordismo” ha proprio questo scopo: dare al nuovo cristianesimo naturalizzato una morale abbordabile, cioè umana.

  I santi invece, vivendo in Dio, indicavano Dio e la sua Santità, chiedendo a se stessi e a tutti di santificarsi della santità stessa di Dio: questa è la morale cristiana!
E indicavano il miracolo della grazia, della forza stessa di Dio, che quando entra in noi rende possibile l'altrettanto grande miracolo del nostro cambiamento.

  Per queste ragioni non ci interessa il “misericordismo”, come non ci è interessato il “rigorismo”, perché sono entrambi falsi e ingannevoli: dimenticano Dio, e l'uomo ha solo bisogno di Dio.

  La vigilanza contro il moralismo, in tutti i suoi corollari, è essenziale, se vogliamo veder fiorire la nostra vita e restare cattolici.

  Ecco perché ci siamo sempre più preoccupati di salvare la Messa cattolica, quella della Tradizione, e non siamo partiti dai dibattiti morali. Lo abbiamo fatto perché la Messa di sempre indica Dio e la vita soprannaturale con una decisione chiara, assente invece in tutta la riforma abborracciata di questi ultimi decenni. La Messa cattolica di sempre è il primo e più grande antidoto contro l'eresia naturalista, che sfocia nell’eresia moralista.

  Vorremmo dirlo a tutti! sia ai fanatici della chiesa sempre accogliente che tace la gravità del peccato; sia ai neo-rigoristi conservatori che, giustamente spaventati della deriva immorale dentro e fuori la Chiesa, ingaggiano una battaglia che sembra fermarsi alle regole: cari amici, preoccupiamoci di tenere lo sguardo fisso in Dio, preoccupiamoci per questo dell'integrità del rito della Messa, allora anche l'insegnamento morale guarirà.

  Non illudiamoci, non avverrà l'inverso, che dalla battaglia morale si risalga a Dio. La battaglia morale, se non parte da Dio, è destinata a impantanarsi nella palude del moralismo, che uccide l'uomo fermandolo in se stesso.

martedì 28 giugno 2016

Europe, tear down this wall! il 23 giugno 2016 di Londra sarà ricordato a come il 9 novembre 1989 di Berlino?


 
 
Dio che davvero hai salvato la Regina


(foto LaPresse)
Dio dei popoli, Dio degli antenati, Dio del sangue anziché dell’oro, Dio degli inni, Dio che davvero hai salvato la Regina, perché con la crescente centralizzazione Ue presto si sarebbe percepita la Corona come un’istituzione folcloristica e obsoleta e rottamabile, Dio che hai dato ragione a Ida Magli (“Nella Comunità europea la parola comunità è stata usata dolosamente, non nell’accezione antica, per indicare un gruppo fedele ai propri connotati di origine, ma in quella comunista dove si annientano le differenze”), Dio dell’Inghilterra profonda, dell’Inghilterra cantata da Eliot, non da Elton John, dell’Inghilterra che si è ribellata alla Londra sottomessa del sindaco maomettano, Dio della libertà, Dio delle patrie anziché degli imperi, Dio che hai umiliato la superbia del culturame e dei vip, Dio dei campanili, Dio dei limiti e delle radici, Dio che nella Bibbia (Siracide 36,27) hai mostrato l’equivalenza tra mancanza di confini e saccheggio, io ti rendo lode.
di Camillo Langone | 25 Giugno 2016 
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http://www.ilfoglio.it/preghiera/2016/06/25/dio-che-davvero-hai-salvato-la-regina___1-vr-143691-rubriche_c972.htm

TEAR DOWN THIS WALL!





Le pagine di storia narrano che quando i regimi sono sul punto di implodere ed esplodere, si fanno biechi, feroci, repressivi e irrespirabili. Ora aspettiamoci che dopo Brexit, prima crepa del muro della segregazione europea, intentino provocazioni, liberticidi, iniquità  e nefandezze d'ogni tipo. Ma occorre non intimorirci né farci intimidire: è  quello che vogliono.



Io credo che quando sarà passata questa lunga e brutta nottata dovremo fare una graduatoria di tutti gli sgherri, gli scherani e gli sbirri di guardia ai cancelli dell'EuroGulag.
In primis le grandi banche, d'affari e  i banksters, la finanza e i loro nominati e mai eletti EurokomiSSar, poi la classe politica prezzolata nei singoli stati membri (Renzi, Hollande, Merkel ecc) . Ogni paese processi i suoi traditori.


Subito dopo, la casta dei pennivendoli, scribacchini, mezzi busti e gazzettieri, veri e propri stuoini e zerbinotti al servizio sia degli uni che degli altri.
Cortigiani vil razza dannata che disinformano e fanno solo interviste in ginocchio ai potenti, mentre si comportano con arroganza coi deboli.   Qui, ad esempio,  il filmatino di Mentana che giura e spergiura di aver sempre stimato Monti. Quasi quasi lo ringrazia per tutto quanto di buono e bello ha fatto per l'Italia, durante la maratona tv la sera del 23 in occasione del referendum britannico. Da incorniciare a futura memoria :



Gli fa seguito Vespa e la sua vespasiana maratona nella rete ammiraglia col suo arrogante e clientelare direttore del cosiddetto Pd1  Mario Orfeo (abbiamo tre reti: Pd1, Pd2 e Pd3) ,  presente in studio che gli impartisce ordini e lui che si china a  fare il maggiordomo. Il casus belli fu scatenato da un'affermazione della senatrice grillina Barbara Lezzi contro Mario Orfeo a proposito della sua "imparzialità". (qui il video). 
Non si contano poi pedanti e farlocche articolesse sul Corsera come quelle dei vari  Polito, di Severgnini che fa il giovanilista col caschetto vetero-beatlesiano (Brexit sarebbe uno sgambetto dei vecchiacci contro igggiovani), di Mughini che farnetica come un pazzo doctor da Ritorno al Trapassato, di Giorgio Gori e i suoi tweet sul fatto che il popolino non dovrebbe votare (comincino i piddioti a non  far votare i cinesi privi di documenti), dello stramoscio Saviano ecc. Tutti costoro devono sparireed essere gettati nella pattumiera della cronaca (non scomodiamo la Storia).

Gli Inglesi hanno i loro difetti, ma hanno una peculiarità: non gradiscono che ci sia chi pretende di dar loro degli ordini. Non vogliono che la loro prestigiosa Royal Navy, venga abbassata al rango di "badante dei mari", come è avvenuto per la nostra Marina Militare, a caccia di immigrati da scaricarci addosso.
La UE ha creato un superstato etico, soffocante, occhiuto, poliziesco e intrusivo che va dalla circonferenza delle fatidiche zucchine alle leggine sulla caldaia, ai bollini blu per l'emissione dei gas delle auto, ai seggiolini targati CE, da porre nel retro delle auto per i bambini, alle gomme da neve in ottobre, alla fine delle gomme da neve in aprile con annesse multe da capogiro, con gli uomini che devono andare in pensione a 70 anni, le donne a 65, i conti non devono sforare oltre il 3% e tante tante altre vessazioni e angherie di cui diedi conto in questo post dal titolo Ce lo chiede l'Europa

 Una costruzione di questo genere non è riformabile dall'interno, checché predichi ipocritamente il nuovo corso di Grillo e dei  5 stelle. E l'Euro, moneta senza stato, utilizzata come nodo scorsoio dei popoli, pertanto deve saltare.
Ora, però,  aspettiamoci l'assalto alla diligenza. Ovvero lo spolpamento della Gran Bretagna mediante qualche rivoluzione colorata interna, magari  di marchio "separatista". In primis, la porcheria del petizione on line per far rivotare (che finirà in nulla). Più grave saranno invece le rivolte nel Regno Unito con Scozia e Irlanda del Nord e i tentativi di "balcanizzazione" del Regno Unito che a fatica conquistò Scozia, Galles e Ulster nel corso della sua storia (ci piaccia o meno è sua e nessuno ha il diritto di processarla a posteriori).
Scateneranno le vecchie Parche delle Agenzie di Rating, le affermazioni "profetiche" provocatorie del piromane-pompiere George Soros che imperversano già per i media, e ne vedremo delle belle. Useranno quello che nel linguaggio finanziario chiamano  il self-fullfilling prophecy,cioè quelle profezie che si avverano da sé, in quanto c'è qualcuno che ha interesse a spingere affinché succedano per davvero.
Ma intanto la crepa nel muro c'è e si vede e i popoli d'Europa si ribelleranno a queste gelide maschere di androidi ineletti e telecomandati


 Jean-Claude Juncker presidente della commissione Ue,  in questi giorni  è livido,torvo e  protervo, non trattiene più i suoi malumori e scatti di nervi davanti alla stampa. Vale però per tutti quel memorabile filmatino dell'anno scorso nel quale l'evasore fiscale del Lussemburgo, ubriaco fradicio  che nemmeno si tiene in piedi, intrattiene gli ospiti con uno dei suoi impareggiabili show.




L'Europa è nelle mani di uno sbevazzone, una vera e propria metafora di quanto oscilla e barcolla. E' ora di gettare giù questo muro. TEAR DOWN THIS WALL!