martedì 6 ottobre 2015

gender, ferite, e menate varie... non scoraggiamoci e rassegniamoci a vincere...perché alla fine il Suo Cuore Immacolato Trionferà

 
Guai a coloro che chiamano bene il male, e male il bene
(Isaia 5,20)
 
Credo che anche i sostenitori più accaniti del sesso libero e giocondo siano rimasti allibiti davanti alla esternazione pietosa di quel Prelato polacco che, dal Vaticano dove lavora da anni, ha dichiarato pubblicamente con orgoglio di essere omosessuale, di avere un compagno e, come se non bastasse, si è messo a fare l’apologia pubblica dei diritti gay, trans, lesbo, bisex e via, tacciando di omofobi coloro che non la pensano come lui anche all’interno dello stesso Vaticano. Costui non ha certo fatto onore non solo alla Chiesa cattolica ma ancor meno ai suoi compagni sacerdoti perché sembra che adesso automaticamente la parola “prete” sia sinonimo di “gay” e questo è gravemente offensivo, peccaminoso oltre che, permettetemi, disgustoso, tanto che i veri sacerdoti dovrebbero sentirsi indignati e offesi, con buona pace degli stessi gay che non hanno certo bisogno della consacrazione sacerdotale per vivere liberamente come vogliono.
 
Ma davanti al silenzio sempre più enigmatico di Bergoglio secondo quel detto “chi tace, acconsente” tutti stanno zitti perché hanno paura. Ma di che cosa? Delle ritorsioni, dicono. Si, delle ritorsioni! Incredibile ma vero per chi credeva che questo potesse accadere solo fra i politici che si fanno lo sgambetto. Anche nella nuova chiesa di Bergoglio, meglio nella “Setta” di Bergoglio perché la Chiesa di Gesù Cristo è tutta un’altra cosa, avviene questo e di peggio. Il fatto che questo Prelato abbia rilasciato una simile dichiarazione pubblica e scioccante proprio adesso, alla vigilia di un Sinodo sulla famiglia che si preannuncia infuocato e controverso, sa tanto di lobby gay che telecomandano anche in Vaticano oltre che nel mondo occidentale, a tal punto da essere riusciti a imporre, partendo dal matrimonio gay, non solo “fabbriche” di bambini in deplorevoli uteri in affitto con un giro di affari spaventoso, ma anche la teoria del “gender” come obbligo scolastico sin dall’infanzia.
 
CRIMINE CONTRO L’UMANITA’. Definisco il “gender” un “crimine contro l’umanità” perché, come attestano i suicidi sempre più numerosi di minori in America che hanno perso la consapevolezza della loro identità, è come lasciare un ragazzino da solo in una foresta dove non sa più chi è, da dove è venuto e dove è diretto, vive alla giornata come le bestie e si immedesima con la loro vita animale fino a morire di disperazione perché dentro di sé ha comunque e sempre la chiara percezione di essere “ben di più” delle bestie. Tuttavia non sa in che cosa consiste quel “di più” perché nessuno glielo ha spiegato, perché gli adulti lo hanno abbandonato a sé stesso, in balia dei suoi istinti più bassi, dopo avergli diabolicamente sottratto con mossa luciferina il “ben dell’intelletto”, prerogativa dell’uomo secondo il disegno di Dio.Infatti quel “di più” rispetto alle bestie con le quali le lobby gay ci vogliono immedesimare fino al punto da programmare prossime “unioni” anche col cane o gatto, o pantera o leprotto… consiste, detto in parole povere, non solo nella differenza biologica e psicologica, ma anche e soprattutto nella differenza “spirituale e soprannaturale” perché l’uomo non è solo corpo, sesso e ventre, ma è anche “anima” cioè intelligenza, volontà e sentimento, destinata non solo alla conoscenza della realtà e delle sue leggi biologiche e cosmiche, ma soprattutto alla conoscenza del suo Creatore, Dio, che lo ha chiamato a condividere la Sua Vita divina, sulla terra per qualche decina di anni, e poi in Cielo per tutta l’eternità. Perdere la consapevolezza di ciò che siamo, corpo e anima, e del nostro destino di eternità è quello che si vuole ottenere con la teoria criminale del “gender”. Conviene leggere a tale proposito qualsivoglia libro del prof. Umberto Fasol, docente di biologia ai Licei di Verona, oltre che del prof. Stefano Fontana, docente di filosofia ai Licei pure di Verona, la mia città, cercando su Internet, per lo più su edizioni Fede & Cultura.
 
LE COPPIE “FERITE”. Ma come? Milioni di cristiani in duemila anni di storia della Chiesa hanno vissuto la fedeltà, la castità, la verginità, la purezza, il rispetto dell’altro anche fino all’eroismo e fino ai più alti gradi della santità, non solo attraverso forme di consacrazione nel sacerdozio o negli Istituti religiosi, ma anche come semplici fedeli laici nel mondo, e adesso cosa ci vengono a dire? Che tutto questo non è possibile, perché si rivendica una vita sessuale “libera e gioconda” al di là di ogni nostro impegno e stato di vita? Che adesso si considera il matrimonio anche religioso come un semplice contratto “a tempo determinato” da sciogliere al primo insorgere di difficoltà? E’ come possiamo pretendere che i nostri figli siano forti, fedeli alla parola data nella vita relazionale, nel lavoro, nello studio, negli impegni… se noi offriamo loro questo quadro squallido di vita e di costumi, con la pretesa che sia perfino benedetto anche dalla Chiesa? E che cosa significa misericordia verso le “coppie ferite” come spesso cita papa Bergoglio riferendosi ai separati e divorziati? La ferita spesso è provocata, tranne casi eccezionali, da uno dei due che se ne va, arbitrariamente, per capriccio, perchè si è invaghito di un altro/a, creando sofferenze inaudite proprio a motivo di questa, diciamo fuga infedele. E se di ferite si vuol parlare, queste sono subite in modo atroce dai propri figli e dai genitori che si vedono tornare a casa l’altro coniuge solo, abbandonato e disperato.E la Chiesa dovrebbe benedire queste nuove “coppie ferite”, cioè infedeli, formatesi sulla demolizione della prima vera coppia, dei figli, genitori e parenti? Ogni persona è un caso a sé, e pertanto ogni coppia separata deve essere trattata con molta carità e misericordia singolarmente, come è sempre stato fatto, nell’ambito della propria parrocchia o diocesi, ma non può essere accolta, assolta e benedetta genericamente dentro una sorta di “calderone universale” come fenomeno o moda dei tempi perché Dio ci giudicherà non in gruppo, o per categorie, ma singolarmente, sul bene e sul male che abbiamo seminato nella nostra vita. E ci saranno divorziati innocenti, costretti a subire il divorzio, magari con grandi sofferenze e umiliazioni, che saranno da Dio premiati, e altri gravemente responsabili di aver provocato la rovina della loro famiglia, e altri casi ancora, magari pietosi, che solo Dio potrà giudicare, condannare o assolvere!
 
L’UOMO NON DIVIDA QUELLO CHE DIO HA CONGIUNTO. Proprio nel Vangelo di oggi, domenica XXVII dell’anno liturgico, troviamo un Gesù molto esigente: “In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Perentorio il discorso di Gesù! Da ricordare anche quella frase di Papa Benedetto quando era Cardinale nel 1986, nel suo libro “Guardare a Cristo” della Jaca Book: “Un Gesù che sia d’accordo con tutto e con tutti, un Gesù senza la sua santa ira, senza la durezza della verità e del vero amore, non è il vero Gesù come lo mostra la Scrittura, ma una sua miserabile caricatura…”.
 
LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO. Lo sappiamo noi credenti e praticanti che le Parole di Gesù sono vere e sacrosante quando afferma che “Le porte degli Inferi non prevarranno contro la Chiesa” tuttavia questo non ci deve far dormire sonni tranquilli perché spesso il Signore, a motivo della nostra superbia e della nostra infedeltà, ci fa toccare il fondo dei fondi più terribili prima di farci risalire la china. E adesso ci troviamo in uno dei peggiori periodi della storia della Chiesa, checché ne dicano i soliti “normalizzatori” senza problemi. Ma se la Chiesa non costituisce più il baluardo contro le potenze delle tenebre e le insidie del Maligno, saranno guai seri non solo per i cattolici che si troveranno senza Pastori, né Sacramenti, nè forza spirituale per andare avanti, ma anche per tutti, perché una società dove imperversa Satana come guida e condottiero è invivibile, è un caos, una disperazione per tutti in vita e una punizione terribile nell’inferno dopo morte. Non è nemmeno concepibile una vita senza Dio, senza Gesù Cristo, vero Figlio di Dio e Dio egli stesso. E sarà Lui stesso a farcelo capire, a mostrarci i segni della Sua divina presenza e Maestà. Ma se neppure davanti a questi segni del suo amore che egli ci darà, noi accetteremo di inginocchiarci e di credere, saremmo noi stessi a buttarci dritti nell’inferno, e non Dio. Stiamo attenti ai segni che Dio ci manda, soprattutto per la nostra conversione, non sottovalutiamoli. E finchè ci sarà possibile trovare un frate o sacerdote confessore, approfittiamo per fare una sincera confessione dei nostri peccati e troveremo gioia e forza per intraprendere la nuova, faticosa battaglia nel nome del nostro Gesù, che si profila all’orizzonte.
 

tratto da : http://www.patriziastella.com/2015/10/guai-coloro-che-chiamano-bene-il-male-e.html#more