sabato 19 gennaio 2013

tanto per non dimenticare


Riprendiamo l'elenco di alcune delle 65 proposizioni moderniste formalmente condannate dalla Chiesa con il Decreto "LAMENTABILI", approvato da San Pio X:

Proposizione condannata: 2. L'interpretazione della Chiesa dei Sacri Libri non deve, è vero, essere disprezzata; essa però  soggiace al giudizio piú accurato ed alle correzioni degli esegeti. 
Proposizione condannata: 4. Il magistero della Chiesa non può determinare il genuino senso delle Sacre Scritture nemmeno  con definizioni dogmatiche. 
Proposizione condannata: 5. Siccome nel deposito della fede si contengono solamente le verità rivelate, in nessun modo spetta  la Chiesa di sentenziare sulle asserzioni delle discipline umane. 
Proposizione condannata: 9. Di troppa semplicità e ignoranza danno segno coloro che credono che Dio veramente è l'autore  della Sacra Scrittura. 
Proposizione condannata: 11. L'ispirazione divina non si estende a tutta la Sacra Scrittura al punto che essa preservi da  qualunque errore tutte le singole parti. 
Proposizione condannata: 12. L'esegeta, se voglia utilmente darsi agli studi biblici, deve prima di tutto mettere da parte qualsiasi opinione preconcetta sulla origine soprannaturale della Sacra Scrittura e non  interpretare questa altrimenti che gli altri documenti puramente umani. 
Proposizione condannata: 13. Le parabole evangeliche furono redatte artificiosamente dagli stessi Evangelisti e dai cristiani  della seconda e terza generazione, dando cosí motivo al poco frutto della predicazione di Cristo  presso gli Ebrei. 
Proposizione condannata: 14. In parecchie narrazioni gli Evangelisti riferirono non tanto quello che era vero, quanto quello che, sebbene falso, stimavano piú proficuo ai lettori. 
Proposizione condannata: 15. Gli Evangeli furono accresciuti di continue addizioni e correzioni fino alla definitiva stesura del  canone, perciò nei medesimi della dottrina di Cristo non rimase se non tenue ed incerta traccia. 
Proposizione condannata: 16. Le narrazioni di Giovanni non sono storia propriamente, ma una mistica contemplazione del  Vangelo; i discorsi contenuti nel suo Vangelo sono meditazioni teologiche intorno al mistero  della salute, prive di verità storica. 
Proposizione condannata: 17. Il quarto Vangelo esagerò i miracoli non solamente perché apparissero piú straordinari, ma  anche perché fossero piú adatti a significare l'opera e la gloria del Verbo incarnato. 
Proposizione condannata: 20. La rivelazione non potrebbe essere altro che la coscienza acquisita dall'uomo della sua relazione con Dio. 
Proposizione condannata: 21. La rivelazione costituente l'oggetto della fede cattolica non fu terminata con gli Apostoli. 
Proposizione condannata: 22. I dogmi che la Chiesa propone come rivelati non sono caduti dal Cielo, ma sono una  interpretazione dei fatti religiosi che la mente umana si acquistò con laborioso sforzo. 
Proposizione condannata: 23. Può esistere in realtà una opposizione fra i fatti raccontati nella Sacra Scrittura e i dogmi della Chiesa fondati sopra di essi, sicché il critico può rigettare come falsi alcuni fatti che la Chiesa  crede certissimi. 
Proposizione condannata: 24. Non è da riprovarsi l'esegeta che costruisce delle premesse, dalle quali segue che i dogmi sono  storicamente falsi o dubbi, purché non neghi direttamente i dogmi stessi. 
Proposizione condannata: 25. L'assentimento della fede poggia in ultima analisi su una congerie di probabilità. 
Proposizione condannata: 26. I dogmi della fede sono da ritenersi soltanto secondo il senso pratico, cioè come norma   obbligatoria dell'agire, non però come norma del credere. 
Proposizione condannata: 27. La divinità di Gesú Cristo non si prova dai Vangeli, ma è un dogma che la coscienza cristiana  dedusse dalla nozione di Messia. 
Proposizione condannata: 28. Gesú, quando esercitò il suo ministero, non parlava allo scopo di insegnare che Egli era il  Messia; né i suoi miracoli erano volti a dimostrarlo. 
Proposizione condannata: 29. Si può concedere che il Cristo che ci presenta la storia è molto inferiore al Cristo che è oggetto della fede. 
Proposizione condannata: 35. Cristo non sempre ha avuta la coscienza della sua dignità messianica. 
Proposizione condannata: 36. La resurrezione del Salvatore non è propriamente un fatto di ordine storico, ma un fatto di ordine meramente soprannaturale né dimostrato né dimostrabile, che la coscienza cristiana ha dedotto sensibilmente da altri fatti. 
Proposizione condannata: 37. La fede nella Resurrezione di Cristo in principio non versava tanto sul fatto stesso della  resurrezione quanto sulla vita di Cristo, immortale presso Dio. 
Proposizione condannata: 38. La dottrina della morte espiatoria di Cristo non è evangelica, ma solamente paolina. 
Proposizione condannata: 52. Era alieno dalla mente di Cristo di costituire la Chiesa sulla terra, come società duratura per  lunga serie di secoli; anzi, nella mente di Cristo, il regno del Cielo, unitamente alla fine del mondo, doveva essere prossimo. 
Proposizione condannata: 53. La costituzione organica della Chiesa non è immutabile; ma la società cristiana, non meno della  società umana, va soggetta a continua evoluzione. 
Proposizione condannata: 54. I dogmi, i Sacramenti, la gerarchia, non sono che interpretazioni ed evoluzioni dell'intelligenza  cristiana, le quali ingrandirono e perfezionarono il piccolo germe latente nel Vangelo con  incrementi esterni. 
Proposizione condannata: 55. Simon Pietro non ha sospettato mai che da Cristo gli fosse affidato il primato nella Chiesa. 
Proposizione condannata: 56. La Chiesa Romana diventò capo di tutte le Chiese, non per ordinazione della Divina  Provvidenza, ma per circostanze puramente politiche. 
Proposizione condannata: 57. La Chiesa si mostra ostile ai progressi delle scienze naturali e teologiche. 
Proposizione condannata: 58. La verità non è piú immutabile dell'uomo stesso, giacché essa si evolve in lui, con lui, e per lui. 
Proposizione condannata: 59. Cristo non insegnò un determinato corso di dottrina applicabile a tutti i tempi né a tutti gli  uomini; invece iniziò piuttosto un certo movimento religioso adattato e da adattarsi ai diversi luoghi e tempi. 
Proposizione condannata: 63. La Chiesa si dimostra incapace a tutelare efficacemente l'etica evangelica, perché ostinatamente  si attacca a dottrine immutabili, inconciliabili con gli odierni progressi. 
Proposizione condannata: 64. Il progresso delle scienze richiede che si riformino i concetti della dottrina cristiana intorno a Dio, alla creazione, alla rivelazione, alla persona del Verbo incarnato, alla redenzione. 
Proposizione condannata: 65. Il cattolicesimo odierno non potrà accordarsi con la vera scienza se non si trasforma in un cristianesimo adogmatico, cioè in un protestantesimo latitudinario e liberale.